domenica 22 ottobre 2017

Quando a parlare di terremoti non sono geologi… le competenze non sono un optional



Qualche volta mi sono soffermato su personaggi dalle cognizioni geologiche “poche ma confuse” che si trovano in rete, una galassia di dilettanti allo sbaraglio o presunti geni della geofisica venuti fuori dal nulla dal dopo-terremoto del 2009 quando è scoppiata in rete la sismomania. La situazione è in seguito ulteriormente peggiorata, per raggiungere vette inconcepibili da menti normodotate dopo gli eventi del 2016: una proliferazione incontrollata di gruppi che parlano di terremoti nei modi più disparati. Un mio amico ha scovato nel web una vera chicca: una intervista ad uno dei vari personaggi privi di cultura geologica specifica ad una televisione privata abruzzese l’indomani del terremoto di Amatrice. L’intervistato ha commesso molti errori ma il punto interessante che mi domando è perché, con tutti i geologi a disposizione nelle università, in un momento così difficile si intervista una persona del genere e non un geologo… ma siamo alle solite: nell’informazione italiana e nella imperante cultura da bar sport la competenza è un optional.



Il gruppo Facebook Geologi.it fino all’agosto 2016 è stato un luogo virtuale in cui geologi discutevano essenzialmente fra loro di geologia applicata (terre, frane, alluvioni, idrocarburi, problemi della professione); da quel momento a causa dei terremoti dell’Italia Centrale il gruppo ha visto l’entrata di migliaia di utenti non geologi. Per la moderazione e per altre persone come me è stato un piacere che, sia pure a causa di tragici eventi, molte persone si siano avvicinate alle Scienze della Terra, cercando e trovando un sito nel quale l’obbiettivo è informare con rigore scientifico. Il problema è che alle volte tocca riportare “ordine” nelle discussioni, nel senso che se da un lato ci fa molto piacere che i non geologi facciano delle domande (anzi, sono i benvenuti) dall’altro si deve pregare gli stessi di non esprimere giudizi né rispondere alle domande (tantomeno sputare sentenze), in quanto 99 volte su 100 sono imprecisi o peggio. E quindi oltre a rispondere alle domando tocca anche fare la fatica di contraddire quelli di cui sopra. Il bello è che talvolta la persona che è stata corretta si offende pure… Purtroppo la stessa cosa succede “fuori” da Geologi.it e , fatto gravissimo, questi personaggi riescono ad avere visibilità nei media, oltre a ricavarsi dello spazio nei social network.



Mi sento spesso con degli amici che risiedono nelle Marche ed in Abruzzo, di cui alcuni geologi, altri no. Uno di loro, non geologo ma molto attento al “rigore scientifico in materia”, Massimiliano Fiorito, è una persona di buon senso che sa benissimo che chi parla senza cognizioni specifiche in Geologia (e non solo) porta spesso a deragliare dalla logica scientifica. Di più, è una persona che svolge un prezioso ruolo di osservatore di tutta quella galassia di cui sopra.
Recentemente Massimiliano mi ha segnalato una intervista risalente al 25 agosto 2016, rilasciata da un certo Massimo Valle in veste di “presidente di Terry-1 Italia”. Una definizione estremamente pomposa per un qualcosa che per adesso sembra essere solo un gruppo facebook (chiuso… non fosse che arrivasse lì dentro qualcuno per criticare in modo scientifico e a cui non si sa rispondere.…). Per quanto riguarda il nome, “Terry” dovrebbe essere il diminutivo di terremoto (giudizio critico: tavanata linguistica…). Tutto sommato, comunque, anche se si tratta di un classico “dilettante allo sbaraglio”, in possesso di gravi lacune scientifiche, ampiamente dimostrate dall’intervista, in questo sottobosco Valle è fra i “meno peggio” in quanto cerca di tenersi, in genere, il più lontano possibile dai santoni della previsione dei terremoti. 
Eppure il tizio è riuscito a convincere il comune di Roccaraso a costruire una stazione sismica (la cui realizzazione, comunque, è stata curata da una persona competente in materia). Nel mentre che più stazioni sismiche realizzate e curate in modo serio ci sono meglio è, non ho capito bene a cosa possa servire specificamente questo impianto: Valle ripete di continuo che è utile in ottica di “prevenzione” e non mi è molto chiaro, all’attuale stato dell’arte della ricerca scientifica, come, di preciso, possa esserci un rapporto fra un sismografo e la prevenzione. L’accelerometro dovrebbe comunque essere, molto opportunamente, collegato alla rete del Dipartimento della Protezione Civile.


Insomma, per parlare del terremoto del 24 agosto 2016, il giorno dopo la scossa principale una emittente abruzzese (Onda TV, di Sulmona) non intervista un geologo, ma questo Massimo Valle. Si tratta della ennesima dimostrazione del modo assurdo in cui l’informazione scientifica viene gestita nel nostro Paese, dove chiunque può dire la sua (specialmente se non sa niente dell’argomento di cui parla…). Una amara considerazione è che con tutte le varie università della zona (Camerino, Urbino, L’Aquila, Teramo, Chieti) dove lavorano fior ricercatori conosciuti in tutto il mondo e con tutti i geologi professionisti locali venga dato da una televisione e dal comune di Roccaraso lo spazio ad un signor nessuno privo di competenze scientifiche, né più né meno come alcune amministrazioni locali hanno dato credito a Giampaolo Giuliani e alla sua fondazione.



L’intervista è infatti un chiaro esempio del concentrato di inesattezze (ad essere benevolo) che capita di esprimere ai non geologi, inesattezze che si rivelano veramente deleterie sia per chi ha trasmesso, che fa una pessima figura come addetto all’informazione, e soprattutto per chi, non geologo, ha sentito questa marea di cose imprecise pensando che siano la realtà dei fatti e ricavando quindi una serie di concetti errati.



Massimiliano ha trascritto questo campionario di assurdità geologiche. appuntando meticolosamente tutte le ehm ehm… inesattezze e, così facendo, oltre ad aver perso una serata, mi ha dato una mano notevole a scrivere questo post (ganzo: posso dire di avere un “collaboratore”)...  Allora, insieme ad altri amici come Natalia De Luca, PhD dell’università dell’Aquila, autrice fra l’altro di interessanti e serie ricerche sul radon (ogni riferimento a presunti ricercatori indipendenti in materia è puramente NON casuale), abbiamo deciso di rendere pubblico tutto ciò su Scienzeedintorni. Per chi volesse, su youtube si trova a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=qopphhTcW2Q



I PUNTI SALIENTI DELL’INTERVISTA



Gli eventi sismici dei 15 giorni precedenti nell'area
interessata dalla sequenza dal 24 agosto in poi
Solo nei primi sei minuti di questo video vengono pronunciati dei concetti completamente sbagliati, che riportiamo punto per punto.



VALLE: il terremoto di stanotte (riferimento a quello delle 3,36 del 24 agosto 2016) è stato preceduto da uno sciame nei 15 giorni precedenti.

Assolutamente falso. Innanzitutto uno sciame sismico è una serie di eventi dovuti alla stessa struttura sismica in cui la M massima viene raggiunta diverse volte, a differenza di una sequenza "normale" in cui una scossa a M maggiore viene seguita da una serie di repliche. Dai dati pubblici di INGV risulta invece che nell'area c’è stato per anni un livello di sismicità di fondo su valori assolutamente normali e costanti, prima che gli eventi del 2016 modificassero drasticamente il quadro: limitandosi ad una M uguale o maggiore di 2, nei 15 giorni precedenti nell’area in esame si contano 4 eventi: tre scosse nella zona di Preci: M 2.0 il 7, M 2.2 l’8, e M 2.2 il 16 e un evento M 2.0 a Serravalle del Chienti la sera del 23. Sostenere la presenza di uno sciame sismico pare francamente un po' esagerato.

VALLE: all’ora di pranzo è avvenuta la seconda scossa di Mw 5.4

Evidentemente il signor Valle pranza alle 4,33 del mattino.
 Forse lavora di notte?


VALLE: stiamo monitorando la faglia coinvolta ma non possiamo prevedere la sua evoluzione
Sottolineo l'encomiabile sforzo di evitare qualsiasi previsione: sarebbe un aspetto normale ma conoscendo i vari personaggi in circolazione nel sottobosco della geofisica da iutiùb iunivèrsiti ci tengo a sottolineare che ne ha detta una giusta... 
Per il resto è un ottimo esempio di frase completamente senza senso: stiamo chi? monitorare cosa? Con quali competenze? E con quale scopo? In che modo? E soprattutto quale faglia?

VALLE: Ho fatto un sopralluogo sulla faglia del Pizzalto che è lunga 9,3 km visibili in superficie alla ricerca di percussori
Non si capisce cosa possa esserci nella faglia del Pizzalto che abbia una qualche attinenza con gli eventi del 24 agosto, avvenuti qualche decina di km più a nord e su una faglia diversa, pur se appartenente allo stesso sistema. Poi c’è anche una grave inesattezza: l’espressione superficiale della faglia del Pizzalto ha una lunghezza pari a 13 km e non 9 [2].
Inoltre non è per niente chiaro cosa Valle abbia fatto: dopo quasi 40 anni di Geologia non conosco il concetto di “percussore” applicato alla sismologia né, facendo un semplice giro con un motore di ricerca. ho trovato alcunché. Ho quindi pensato che volesse intendere “precursori”. 

Ci chiediamo allora quali possano essere dei precursori sismici visibili lungo una faglia: siamo come per il punto precedente alla solita presentazione di un concetto estremamente vago, ma che per chi non sa niente di Geologia può sembrare una cosa importante. Per cui o si è confuso o ha seri problemi con l’italiano (e in ogni caso li ha con la Geologia…).

VALLE: Ho cominciato gli studi sulla faglia del Pizzalto, prima dell’Università di Chieti
Mettendosi nei pani di un ascoltatore che non sa nulla di tutto questo, il messaggio è: “oh, lui sta studiando la faglia! Grande! Mica come quei fannulloni dell’Università di Chieti”. Calma e gesso... Peccato che per Valle di studi su questa faglia (svolti anche – che caso! – da ricercatori dell’Università di Chieti) se ne trovano diversi, basta andare a guardare la bibliografia scientifica in merito, per esempio fra quella indicata in [1]. Le referenze da [2] a [6] sono semplicemente una selezione dei lavori sull'argomento svolti da ricercatori chietini, da soli o in compagnia di altri studiosi appartenenti ad altre università. Insomma, si tratta di strutture studiate da parecchio tempo e che dunque anche i geologi avevano deciso prima di Valle che sarebbe stato il caso di studiare. Le domande che ci si pone sono se Valle sapesse dell’esistenza di questi lavori (evidentemente no...) e, anche qui, in cosa consistano i suoi studi e quali siano i loro obbiettivi.


Questo, pubblicato nel 2016, è l'ultimo lavoro uscito sulla faglia del Pizzalto in cui
sono coinvolti geologi dell'Università di Chieti. L'ultimo di una lunga serie...
VALLE: la Majella non fa grandi terremoti da 101 anni

101 anni prima del 2016 era il 1915: all’epoca, come è noto, ci fu il terremoto di Avezzano e quindi deve essersi confuso con la Marsica....
L’ultimo evento che ha coinvolto direttamente la Majella, probabilmente nella parte esterna della struttura, è stato il terremoto Mw 5.6 del 26 settembre 1933, mentre l’ultimo terremoto devastante sicuramente addebitabile alla sorgente sismica della Majella è quello Mw 6.6 del 3 novembre 1706: evento interessante dal punto di vista della cronologia sismica perché culmine temporale di una crisi che interessò anche negli anni immediatamente precedenti Norcia, Cittareale e L’Aquila.

Tutto questo solo nei primi sei minuti di trasmissione.
Poi seguono altre “cose discutibili”.
Saltiamo la parte relativa ai comportamenti da tenere durante e dopo un sisma e passiamo al 14° minuto.

VALLE: i terremoti superficiali, a differenza di quelli profondi, vengono percepiti in un’area più estesa
Qui siamo all’ABC della geofisica e, purtroppo per Valle, succede l’esatto contrario: a parità di Magnitudo, a parità di risentimento in superficie più l’ipocentro di un terremoto è profondo, maggiore sarà l’area in cui viene risentito. Senza parole… e questo sarebbe un “esperto”...


VALLE: Mancano i sismografi dell’INGV nell’area peligna
Affermazione completamente falsa. Per esempio ce n’è uno a Introdacqua.


la non certo intensa attività sismica in Italia con M 2+ il 22 e il 23 agosto 2016:

Eventi con M uguale o superiore a 4.0 il 23 agosto a livello mondiale


VALLE: il giorno prima del 24 agosto osservavamo un’insolita calma sismica a livello mondiale con un massimo di magnitudo 2.3 registrato. Invece tremava moltissimo la nostra penisola, soprattutto Amatrice.

Che l’Italia in generale (e Amatrice in particolare) “tremassero moltissimo” è completamente fasullo. Basta vedere i dati: 5 eventi con M superiore a 2 distribuiti in tutto il territorio nazionale, “business as usual” il 23 agosto 2016. Nell'immagine qui sopra ho inserito anche gli eventi del 22, tanto per mettere qualcosa in più.
Venendo agli eventi della stessa data a livello mondiale: se secondo Valle l’Italia tremava moltissimo (falso...), il resto del mondo quel giorno non avrebbe registrato eventi con M superiore a 2.3. Una controtendenza che se vera sarebbe decisamente curiosa; peccato che sia completamente falsa: nell’immagine qui a sinistra, ottenuta da una ricerca nel database dell’Iris Earthquake Browser vediamo gli eventi a M superiore a 4 registrati il 23 agosto nel mondo (ovviamente le date e gli orati sono riferite al tempo di Greenwich!): 18 eventi con M superiore a 4, di cui 5 con M superiore a 5, fra i quali si registrano un M 6.0 e un M 5.8 in Indonesia orientale. Cosa dire? Nulla.. il tutto si commenta da sé...


CONCLUSIONEL’informazione distorta, la totale ignoranza in materia e la megalomania rese pubbliche, sono quasi sempre più dannose della non informazione. Chi ha il ruolo di “somministrare informazione” prima di dare la parola a qualcuno dovrebbe quantomeno accertarsi della competenza scientifica di chi parla e non in base a quanto dice il soggetto stesso. Eppure al giorno d’oggi dovrebbe essere possibile riconoscere un esperto da un presunto esperto.

Sarà un caso che solo in Italia ci siano stati Di Bella, Giuliani, Stamina e, dal 2009 ed in particolare dal 2016, la pletora di santoni che parlano di terremoti?


ULTIME NOTIZIE: dobbiamo registrare una ennesima dimostrazione di incompetenza da parte del soggetto. Questo è un suo screen in cui lancia i soliti giudizi allarmistici. Peccato che, evidentemente, non sia a conoscenza del fatto che i Campi Flegrei sono uno dei vulcani meglio monitorati al mondo, e viene raccolta sistematicamente in continuo una enorme mole di dati. Ho saputo anche io che il sensore che misura la temperatura in continuo alla fumarola di Pisciarelli non funziona da qualche tempo. Questa fumarola si trova all’esterno del cratere della Solfatara e non viene sostituito non per via del tragico incidente, ma perché non ci sono le condizioni per avvicinarsi in sicurezza. Quindi è ineccepibile dire che questo dato specifico manchi. 

Ma il sistema di osservazione di un vulcano attivo è necessariamente molto articolato ed è costruito tenendo conto del fatto che gli strumenti possano rompersi o smettere di trasmettere i loro dati (specialmente quelli che operano nei pressi di ambienti estremi come i campi fumarolici). Per cui per un dato mancante ve ne sono decine e decine che invece continuano ad essere osservati regolarmente, e quindi la perdita di un singolo sensore non inficia la sorveglianza nel suo insieme, come dimostra l'esame dei bollettini pubblicati settimanalmente che non si sono certo fermati... 
Quanto ai fatti esposti (moria di pesci, apertura nuovi punti di emissione fumarolica) da chi e dove sarebbero stati documentati?
E a proposito della moria di pesci: almeno fino a qualche anno fa uno dei segnali sismici più frequenti in zona era rappresentato dalle esplosioni a mare effettuate dei pescatori di frodo nel golfo di Pozzuoli... Non credo che i costumi siano cambiati tanto, da allora..


BIBILIOGRAFIA CITATA

[1] Galadini, F., Galli, P., 2000. Active tectonics in the central Apennines (Italy) — input data for seismic hazard assessment. Nat. Hazards 22, 202–223 (e referenze bibliografiche contenute all’interno)
[2] Lavecchia et al 2006 studio della pericolosità sismica della Regione Abruzzo
[3] Barchi et al (226) Sintesi delle conoscenze sulle faglie attive in Italia Centrale: parametrizzazione ai fini della caratterizzazione della pericolosità sismica. monografia del GNDT
[4] Delli Rocioli et al 2013 Seismic slip history of the Pizzalto fault (Central Apennines, Italy) using in situ 36Cl cosmogenic dating Geophysical Research Abstracts Vol. 15, EGU2013-12959, 2013 EGU General Assembly 2013

[5] Miccadei e Parotto 1998 Assetto geologico delle dorsali Rotella - Pizzalto - Porrara Geologica Romana 34, 87-113 
[6] Tesson et al 2016 Seismic slip history of the Pizzalto fault (central Apennines, Italy) using in situ-produced 36Cl cosmic ray exposure dating and rare earth element concentrations
ultimo movimento importante 1315/12/03 


2 commenti:

zoomx ha detto...

E' facile scambiare delle emissioni gassose che puzzano di zolfo per emissioni vulcaniche.

Nel 2015 ci fu il caso della fogna (o la condotta di un depuratore) scambiata per una nuova emissione gassosa nel Golfo di Napoli.

Nelle spiagge dove c'è presenza di Posidonia oceanica, gli accumuli di piante morte danno luogo a gas di decomposizione con presenza di solfuro di idrogeno.

Con un'analisi isotopica dei gas (soprattutto del carbonio della CO2) è possibile stabilire se il gas proviene da magmi oppure da decomposizione organica. Sempre che non ci sia stata una miscelazione.

Anonimo ha detto...

Che vergogna! Invece di intervistare i veri esperti si fanno parlare questi pupazzi ignoranti. Ognuno il suo lavoro, ma è così difficile da capire?