L'alta tecnologia dovrebbe essere una
parte trainante dell'industria italiana ed in effetti aziende dotate
di solidi piani di "Ricerca e Sviluppo" sono in genere fra quelle che nella
congiuntura odierna se la passano meglio. Resta il problema di come pubblicizzare queste
cose, in modo, per esempio, che si smetta con domande specifiche tipo
“a cosa serve l'Agenzia spaziale Italiana” oppure più generali
sul cosa serva spendere soldi nelle università per la ricerca “in
quel carrozzone spendaccione”. Fa fatica ad arrivare il messaggio
che aziende capaci di alti livelli di ricerca e sviluppo normalmente
nel contesto odierno se la sfangano meglio di quelle che “si
accontentano” e in televisione hanno più spazio interviste a
sociologhi sulla importanza della memoria o programmi spacciati per
scientifici come Voyager e Mistero. Oltretutto, spesso, quando si
parla di Scienza e Tecnologia lo si fa male e mistificando la realtà,
basti vedere il caso Stamina – Le Iene.
Partire dalla Pubblica Istruzione per
una rinascita dell'italia è fondamentale, ma sarebbe il caso anche un impegno per aumentare la consapevolezza scientifica della Nazione e per parlare più di Scienze e Tecnologie e meno degli
amori di ballerine e calciatori. Ed ecco un esempio dell'Italia "che va".
La parte più tecnologica del Bel
Paese, al solito nel disinteresse generale dell'opinione pubblica
italiana che di scienza e tecnologia parla molto a sproposito e
specialmente con bufale su Internet e nelle aule giudiziarie (basta
vedere, oltre a vicende tipo L'Aquila, la stupidità delle sentenze
che legano vaccini ed autismo....) si sta dando da fare eccome...
Dopo aver costruito il nuovo razzo vettore Vega, che nel suo specifico settore (piccoli satelliti ad
orbita bassa) è la macchina migliore che oggi esiste al mondo,
registriamo che l'Italia dello spazio sta per ottenere un altro
grande risultato: la produzione del prototipo dell'IXV (Intermediate
eXperimental Vehicle), un veicolo della Agenzia Spaziale europea
capace di essere lanciato (ovviamente...) proprio dal nostro razzo
vettore VEGA e che sarà in grado di ritornate a terra ultimata la
missione. Il tutto è previsto per settembre.
Il veicolo è attualmente nelle ultime
fasi di revisione alla Thales Alenia Space di Torino, società nata
da Alcatel Alenia Space quando il gruppo Thales ha acquisito
l'intera partecipazione, una volta dell'Alcatel, in due joint-venture
che il gruppo francese aveva con la nostra Finmeccanica. Thales è
colui che in Italia è conosciuto come Talete, il grande filosofo e
astronomo greco, ma in francese l'acronimo richiama le iniziali delle
aziende che, fondendosi, hanno dato vita a questa nuova società:
Thomson Alcatel et Sextant.
Nel campo spaziale sarebbe lungo
l'elenco delle missioni passate, in corso e future in cui Thales
Alenia Space e le sue antenate sono coinvolte. Ricordo i primi
Meteosat, GOCE, Cosmo-SkyMed ed Exo-Mars, perchè sono missioni di
cui mi sono in vari modi occupato
Finite le ultime prove a Torino il
veicolo verrà inviato in Olanda, dove verrà sottoposto ai test
finali prima di essere inviato al poligono europeo di Kourou nella
Guyana francese.
IXV è un veicolo molto aerodinamico (e
non potrebbe essere diversamente visto il suo impiego!) e
manovrabile.
I sistemi di guida, navigazione e
controllo sono molto sofisticati, come anche lo scudo termico che
deve occuparsi del calore generato dal rientro nell'atmosfera.
IXV non è ovviamente solo italiano: è
tutta l'Europa che partecipa al progetto, ma è l'Agenzia spaziale
Italiana, di cui si parla dalle nostre parti più che altro per
questioni diverse da quelle operative, che è a capo del progetto.
Insomma, l'Italia ha ancora una volta il ruolo preminente in un
progetto di enorme valore economico e tecnologico.
E italiano sarà anche, a Torino, nella
sede della ALTEC, il controllo della missione, che sfrutterà pure le
antenne della base “Luigi Broglio” di Malindi, in Kenya e quelle
francesi del Centro di studi spaziali francese a Libreville, in
Gabon (anche a questo proposito, di Malindi in Italia si parla molto per altre questioni...)
La missione sarà molto breve (un'ora e 40 minuti circa) ma assolutamente significativa; è divisa in una serie di fasi concatenate: dopo il lancio, a 320 km di altezza IXV si separerà dal vettore VEGA e continuerà a salire (nella cosiddetta “fase balistica”) fino a raggiungere un'altezza di 412 km. A quel punto inizierà la fase di rientro durante la quale entreranno in funzione numerosi strumenti scientifici che effettueranno varie misurazioni.
Ora però arriva la fase più delicata,
quando IXV incontrerà l'atmosfera. La sua velocità a 120 km di
quota sarà di 7.7 km/s, ideale per un rientro in atmosfera da
un'orbita bassa. Il veicolo rallenterà fino a quando non si aprirà
il paracadute ed ammarerà nell'Oceano Pacifico dove verrà
recuperato da una nave.
Restano dolorosamente il fatto che di
questo veicolo non se ne parla, ad esempio, nei Tg e nei talk-show,
dove rivestono molta più importanza gli affari di Balotelli e che
parlando delle questioni relative alla Agenzia spaziale italiana si
parli dei problemi giudiziari ponendo l'interrogativo su cosa serva
questo “carrozzone”.
Sicuramente a creare lavoro e alta
tecnologia, le cose di cui in Italia avremmo maggiormente bisogno per
uscire da questa crisi che è una crisi dovuta anche alla mancanza di
consapevolezza da parte dell'opinione pubblica e della classe
dirigente di guardare al di là del proprio naso e di privilegiare le
esigenze del cervello a quelle della pancia, ignorando l'importanza
della ricerca scientifica e tecnologica.
Certo, occorre investire nella Pubblica
Istruzione, ma anche in Ricerca e Sviluppo e proclamare ai quattro
venti le conquiste scientifiche e tecniche della nostra nazione.
Questa non è pura agiografia per dimostrare di essere bravi...
1 commento:
Lo IXV è bellissimo.
Si sposta a dx/sn con i flap quasi come una papera meccanica.
http://www.youtube.com/watch?v=9NSFZAKd-nk
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