giovedì 20 novembre 2008

un anno di "Scienzeedintorni": intervista all'autore sull'Ornitorinco

Un anno è passato da quando il 22 novembre 2007 ho pubblicato "la Commissione Europea contro il creazionismo e l'Intelligent Design", il primo post di “scienzeedintorni”.
Devo dire che il bilancio di un annpo di blog è superiore alle attese: ho avuto diverse soddisfazioni (articoli pubblicati su giornali, link su altri siti, molte e-mail ricevute al mio indirizzo, ben più numerose dei commenti on-line e che mi hanno spesso segnalato cose molto interessanti). Sono contento soprattutto per le persone che ho avuto il piacere di conoscere.
Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto, nessuno escluso, ma permettetemi di farlo in particolare a Ignazio Burgio, Alessandro Nardelli, Nicola Cosanni, Elizabeth Hamel e Francesco Saliola (l'unica persona che conoscevo di già). E a tutti gli amici che mi hanno sempre esortato a continuare, persino a fare la versione inglese (e il tempo a disposizione dove lo trovo????)
Un'altra cosa che mi ha fatto un immenso piacere è stata quando ho incontrato per caso degli studenti liceali che sono lettori di scienzeedintorni. Ma credo che la cosa la cosa più bella, una esperienza simpatica e molto divertente, è stata quando mi ha scritto Tamara Di Giandomenico, una studentessa dell'Università di Teramo: doveva, per un esame, intervistare una persona esperta sull'ornitorinco, intervista che sarebbe poi andata in onda su “Radio Frequenza”, che è la radio di quella'università. E la Tamara ha scelto me! Ne è nata questa intervista, che ho sbobinato e riporto sul blog, per commemorare (che parolone....) un anno di “Scienzeedintorni”.

L’ornitorinco: l’anello che congiunge rettili, uccelli e mammiferi. Di questo parleremo tra poco a... “le parole della scienza”

Becco vagamente simile a quello di un papero (ma contrariamente a quanto si pensa è una somiglianza casuale), veleno come i serpenti, depone uova come un uccello, ma allatta come un mammifero. Salve a tutti sono Tamara, una studentessa del terzo anno di “tutela e benessere animale” ed oggi vi parlerò dell’ornitorinco, un animale che vive in Australia e in Tasmania e appartenente come le sue cugine, le echidne, all’ordine dei monotremi. Questo singolare animale fu scoperto alla fine del ‘700 quando degli Europei inviarono in Gran Bretagna una pelle, trovata lungo un fiume, per essere esaminata, ma all’epoca si pensò ad uno scherzo di un imbalsamatore asiatico... Così, solo nel 1939, quando la rivista National Geographic pubblicò un articolo sull'ornitorinco il mondo venne a conoscenza di questo animale. Le sue particolarità, però, erano note da tempo tanto da far nascere leggende come quella degli Aborigeni secondo la quale l’ornitorinco sarebbe un incrocio avvenuto molto tempo fa tra una anatra solitaria ed un topo d’acqua. I due animali si innamorarono e dalla loro unione nacquero due cuccioli palmati, con quattro zampe, becco e pelliccia. Ma … perché tanta attenzione attorno a questo animale? Forse a causa delle sue caratteristiche fisiche? Beh, in effetti particolare lo è: provate ad immaginarlo! Ha il becco che assomiglia esternamente a quello delle papere ma al suo interno è posto un elettrolocalizzatore per individuare le sue prede, come gamberetti e vermi d’acqua. Il corpo è ricoperto di pelo, le zampe sono palmate e sono spostate lateralmente al corpo come quelle di un coccodrillo ed ha la coda che contiene una riserva di grasso uguale a quella di un castoro. Maschi e femmine sono facilmente distinguibili: i maschi (più grandi delle femmine) hanno uno sperone vicino alle zampe posteriori da cui iniettano veleno, non letale per l’uomo, ma che provoca iperalgesia che dura giorni o anche mesi e ha un forte potere urticante. Le femmine depongono due uova che si schiudono dopo 10 giorni, dando vita a piccoli privi di pelo e con 4 denti molari che cadono durante la crescita. Dopo la schiusa i piccoli sono allattati dalla madre. Tutt’oggi l’ornitorinco è oggetto di studio. Gli ultimi sono stati condotti dall’Europea Molecular Biology Laboratory e dal Medical Research Council che hanno riscontrato un’ulteriore particolarità: il genoma di questo animale è un “copia-incolla” di sequenze appartenenti a rettili, uccelli e mammiferi. Tutti questi studi sull'ornitorinco sono dovuti proprio al fatto che si pensa che in esso si racchiuda il segreto di come dai rettili, decine di milioni di anni fa siano nati e si siano evoluti animali così diversi come uccelli e mammiferi.
Tra poco avremo in collegamento telefonico un esperto che ci aiuterà a capire meglio il mondo dell'ornitorinco: il dott. Aldo Piombino, che più volte nel suo blog “scienzeedintorni” si è occupato di questo singolare essere vivente
Dottor Piombino, Perchè tanta attenzione attorno all'ornitorinco?

Ci sono 5 classi di vertebrati (o 6 se scindiamo dai pesci ossei quelli cartilaginei) e sono classi abbastanza rigide, nel senso che ognuna ha quello schema preciso anatomico, biologico e fisiologico preciso nonostante le grandi differenze in dimensioni e stile di vita delle creature che ne fanno parte. Se vediamo un animale capiamo immediatamente se è un pesce, un anfibio, un uccello un rettile o un mammifero (placentato o marsupiale). Invece l'ornitorinco è un caso diverso: ha il pelo, ha una temperatura costante, produce latte (però non ha delle vere mammelle), i denti visibili solo nei neonati e in qualche fossile, sono diversi fra loro e un solo arco aortico. Questi sono caratteri tipiche di un mammifero. Ma se vediamo altre caratteristiche... è un rettile, perchè la visione a colori e l'apparato escretore – riproduttivo unico, la cloaca

Quindi come la gallina: ha un solo orifizio da cui escono anche le uova...
Sì. E non è certo una caratteristica da mammifero, ma da rettile. E le ultime scoperte fanno vedere un genoma addirittura molto più rettiliano di quello che si poteva pensare. Quindi si potrebbe dire tranquillamente che l'ornitorinco sia anche un rettile.

Quindi studiare il genoma dell'ornitorinco è stato molto importante?
Si. Perchè come ho detto era chiaro che fosse un misto di caratteristiche rettiliane e mammaliane, e quindi andava studiato per quello. Ancora una volta si è dimostrato che i dati geologici e paleontologici concordano con quelli biologici sull'evoluzione della vita. In particolare si è visto che nel genoma dell'ornitorinco ci sono ancora alcune codifiche per la formazione del tuorlo delle uova (e non poteva essere altrimenti....) ma già quelle per la sintesi del latte. Questo è molto importante perchè ci consente anche di dire che il latte è apparso prima di 170 milioni di anni, prima della la divergenza fra gli antenati dei monotremi e quelli degli altri mammiferi.

Che relazioni ci sono tra il veleno dei serpenti e quello dell'ornitorinco?
Ecco, questa è una cosa interessante: perchè le proteine coinvolte sono più o meno le stesse. E come se ci fosse stata una evoluzione convergente nel DNA, come è accaduto spesso nella morfologia dei corpi: pensiamo ad esempio alla forma così simile in squali, delfini e ittiosauri. Ecco, è come se anche nella genetica assistiamo a fenomeni simili cose simili sono venute fuori da percorsi diversi

Qundi sembra che elencare in poco tempo tutti gli aspetti dell'ornitorinco intermedi fra rettili e mammiferi è difficile...
Ma, direi che è impossibile. Perchè ogni aspetto genetico, anatomico e fisiologico di questo animale è un misto, una via di mezzo fra un rettile e un mammifero... tutto tranne il cosiddetto becco dove c'è un apparato di ecolocalizzazione unico al mondo e che è una caratteristica tipica di questo animale.

Siamo stati fortunati ad avere l'ornitorinco vivo e vegeto per poterlo studiare...
Eh, si! Perchè se anziché essere un animale vivo ne trovavo uno scheletro in rocce del triassico, probabilmente lo inserivo fra i cinodonti o fra i terapsidi, quei rettili mammaliani che sono considerati gli antenati dei mammiferi.

Oltre all'0rnitorinco ci sono altri esempi simili in natura?
Mah, qualche esempio c'è soprattutto fra i fossili: prendiamo il Tiktaalik, che è stato ritrovato qualche anno fa in Groenlandia, era un pesce di 365 milioni di anni fa che aveva le pinne anteriori che si potevano sollevare e quindi poteva sollevare il corpo e aveva pure un accenno di collo, una via di mezzo quindi fra un pesce e un tetrapode. Un altro animale a cui penso è il pakicethus: un animale intermedio fra gli odierni cetacei marini e i loro antenati terrestri

Abbiamo detto che le femmine allattano i piccoli ma come fanno essendo prive di capezzoli?
Il latte esce da questa ghiandola, va sul pelo, e i piccoli leccano il pelo.

Considerando che l'ornitorinco è un animale molto particolare, anche il latte ha delle particolarità o è molto simile a quello degli altri mammiferi?
Purtroppo ne sappiamo poco, perchè è un animale che è difficilmente osservabile in natura: anche anche zoologi esperti fanno veramente fatica persino a vederli. Figuriamoci ad arrivare ai nidi e prendere un campione il latte.... Si pensa che il latte sia buono: la lattazione nei monotremi è meno sofisticata di quella dei marsupiali, ma sicuramente lo è di più di quella dei placentati, perchè il piccolo deve svilupparsi di più del piccolo dei placentati.

E la sintesi del latte come fa a coesistere con la produzione delle uova con il tuorlo? Di solito queste due caratteristiche sono di due specie molto diverse fra di loro.
Sì, coesiste! E questo è molto interessante, anche per i risvolti di tutti i geni che sono coinvolti nella riproduzione. I rettili hanno dei geni che codificano per la vitellogenina, la proteina essenziale che sovrintende al trasporto dei nutrienti nel tuorlo dell'uovo. Anche qui si vede come l'ornitorinco stia nel guado fra rettili e mammiferi: i rettili hanno 3 geni per codificarla,. Di questi geni esistono ancora nel DNA di placentati e marsupiali residui disattivati. Le date di disattivazione oscillano dai 200 ai 70 milioni di anni. Di questi geni, uno sicuramente è stato disattivato prima della separazione fra marsupiali e placentati. Gli altri lo sono stati indipendentemente dalle due linee. Si pensa che la prima disattivazione sia avvenuta poco dopo l'inizio della produzione di latte: è proprio la lattazione che ha permesso agli antenati dei mammiferi di cominciare a diminuire l'importanza del tuorlo dell'uovo (e, quindi, della vitellogenina)

E' un esempio di una grave malformazione genetica trasmessa alla discendenza...
Sì, chiaramente è stata una malformazione genetica quando si è verificata, certo! Ma questa malformazione in un animale che produce latte incide poco. Invece una mancanza di vitellogenina impedisce a una femmina di rettile o di uccello di produrre uova che si possono sviluppare correttamente e quindi di riprodursi. E pertanto non può essere trasmessa alla prole. Come nello stesso modo una femmina di mammifero: se non ha i geni per produrre la caseina il piccolo morirebbe

Allora le uova dell'ornitorinco hanno ancora il tuorlo?
Nell'ornitorinco di questi geni ce n'è ancora attivo uno solo (e un'altro fu disattivato solo 40 milioni di anni fa). E che ce n'è uno solo dovrebbe essere uno dei motivi per cui le sue uova sono più piccole di quelle di rettili o uccelli delle stesse dimensioni.

La produzione del latte invece è associata a geni tipicamente mammaliani
Certo: l'ornitorinco ha come gli altri mammiferi i geni che codificano per la caseina, necessari per la produzione del latte. In effetti pare che ci sia un rapporto fra l'aumento dell'importanza della caseina e la progressiva disattivazione dei geni che codificano per la vitellogenina e sicuramente la caseina è apparsa prima della divergenza fra i monotremi e gli altri mammiferi e quindi prima di 170 milioni di anni fa.

E i cromosomi sessuali così simili a quelli degli uccelli?
Che la struttura dei suoi gameti fosse più simile a quella dei gameti rettiliani e aviani era già noto almeno 10 anni fa e gli ultimi dati lo hanno confermato. Probabilmente saranno simili anche a quelli dei coccodrilli, i parenti più stretti degli uccelli fra gli animali viventi. E a quelli degli altri rettili... Teniamo conto che gli antenati dei mammiferi (sinapsidi) si sono separati dagli antenati di rettili ed uccelli (i diapsidi) molto precocemente, oltre 100 milioni di anni prima della divergenza fra i monotremi e gli altri mammiferi, Evidentemente dopo questa divergenza i placentati hanno modificato il genoma molto velocemente, almeno in certi settori.

Al giorno d'oggi, nonostante i progressi scientifici, una buona parte delle persone rifiuta ancora l'evoluzionismo e crede al racconto biblico, alla immutabilità delle specie animali e vegetali, create da Dio così come sono. L'ornitorinco cosa può dire al proposito?
Come ho detto prima, tutte le varie classi di vertebrati hanno delle caratteristiche abbastanza fisse, mentre l'ornitorinco è un pochino diverso. Se fossi un creazionista non capirei perchè Dio, dopo aver fatto tutte queste cose così rigide, ti fa un animale come l'ornitorinco che è una via di mezzo tra rettili e mammiferi. E infatti, ecco, l'ornitorinco fra gli animali che vivono adesso è quello più adatto per spiegare che l'evoluzione della specie non è una teoria, ma la realtà dei fatti.

Bene ringraziamo il dott. ALDO PIOMBINO per il suo intervento e ci avviamo alla chiusura di questa puntata

Che strano animale è l'ornitorinco: catalizza l'attenzione di studiosi e profani. Grazie al suo aspetto originale conquista la simpatia dei bambini (non a caso lo vediamo citato anche nel cartoon “L'era glaciale 2” e a ruba vanno i suoi peluche. Ma se tanta bizzarria fosse soltanto un modo per raccontarci il nostro passato? Magari il suo mesaggio è proprio questo: spiegarci l'origine delle moderne specie animali.

Prima di chiudere questo spazio vi lascio con una massima di Gandhi: l'odio verso gli animali è la sconfitta dell'intelligenza umana


Postilla finale: Tamara con la mia intervista ha preso un bel 30!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve dottore! accidenti l'ha ricopiata parola per parola...già me la immagino...cuffie alle orekkie e penna o pc in mano!!! volevo dirLe che per me è stato un onore e un piacere fare questa esperienza con Lei!grazie ancora!
Tamara Di Giandomenico!