tag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post994954910322045371..comments2024-03-23T20:00:01.250+01:00Comments on scienzeedintorni: le origini dell'agricoltura - stato dell'arteAldo Piombinohttp://www.blogger.com/profile/14315928146460343487noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-61384580672433395192010-06-28T18:32:28.751+02:002010-06-28T18:32:28.751+02:00entrambi avete centrato delle puntualizzazioni imp...entrambi avete centrato delle puntualizzazioni importanti. Grazie. <br /><br />Voglio solo far notare che almeno per quanto riguarda gli animali il processo potrebbe essere stato brevissimo, poche generazioni, come dimostra l'esperimento del russo Belyaev sulle volpi, citato più volte da Dawkins.Aldo Piombinohttps://www.blogger.com/profile/14315928146460343487noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-88150215846638028372010-06-28T11:27:33.670+02:002010-06-28T11:27:33.670+02:00Davvero molto interessante. Un punto fondamentale ...Davvero molto interessante. Un punto fondamentale per scoprire come e perché a suo tempo nacque l'agricoltura è capire come l'uomo di allora imparò che dal seme nasce una pianta. Per quel poco che conosco, potrebbe giocare un ruolo importante in fattore casualità: semi impregnati di umidità che germinano durante lo stoccaggio, semi caduti in terra in un momento favorevole che germinano dopo poco...oppure le semplice curiosità di vedere cosa succede lasciando un seme a terra. Di certo però non deve essere stata una facile conquista, infatti per fare agricoltura ci vuole un minima competenza, che nel caso dei primitivi è stata fatta sul campo (es: se non copro i semi con un po' di terra, gli uccelli se li mangiano) e nel corso dei secoli è aumentata fino a giungere ai livelli delle società basate sull'agricoltura.<br />Saluti. Simone RossiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-53863961794668437092010-06-27T22:19:59.680+02:002010-06-27T22:19:59.680+02:00Mi interessa il discorso, ma non sono assolutament...Mi interessa il discorso, ma non sono assolutamente competente, per cui mi limito a leggere cose tipo "Armi, acciaio e malattie" di Diamond, e la bella trilogia del mondo parallelo dei Neandertaliani, di Sawyer. <br /><br />L'idea che mi sono fatto è che l'agricoltura dia dei vantaggio, ma non così grossi. Una maggior sicurezza alimentare, assieme agli svantaggi (in particolare le malattie, legate alla dieta fissa e alla convivenza forzata in spazi ridotti tra uomini ed animali)<br /><br />É una tecnologia complicata da inventare, ma semplice da diffondere. Creare una specie domestica richiede una grossa dose di fortuna, e tanto, tanto tempo per selezionare. <br /><br />Ma una volta adottata non si torna indietro. Avere tanti figli,oltre ad essere possibile per la sedentarietà, è un vantaggio per la grossa richiesta di manodopera: un cacciatore-raccoglitore lavora molto meno. Ma per quanto l'agricoltura consenta di sostenere molta più gente per lo stesso territorio (e quindi non torni indietro), la crescita demografica spinge ad occupare, pacificamente o meno, i territori adiacenti. I vantaggi dell'agricoltura sono più visibili degli svantaggi, e soprattutto se hai colonie di agricoltori sul tuo territorio di caccia, conviene diventare agricoltore anche a te. <br /><br />Un po' quel che succede con la civiltà industriale. Una volta che passi da 10 a 100 abitanti per kmq, grazie all'agricoltura industriale, se finisce il petrolio sei fregato.Gianni Comorettohttps://www.blogger.com/profile/03851546860201368130noreply@blogger.com