tag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post5184633385286002772..comments2024-03-23T20:00:01.250+01:00Comments on scienzeedintorni: Gli effetti sul clima delle maggiori eruzioni vulcaniche e la crisi degli anni dopo il 535 d.C. Aldo Piombinohttp://www.blogger.com/profile/14315928146460343487noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-1627156976420788892016-09-08T00:44:10.355+02:002016-09-08T00:44:10.355+02:00Buongiorno
Sono dottore di ricerca in storia ed a...Buongiorno<br /><br />Sono dottore di ricerca in storia ed appassionato di geologia, leggevo con un certo piacere i due articoli che ha dedicato alla crisi del 536, ma non senza un certo sollevamento di sopracciglio.<br /><br />Non c'è infatti libro sul periodo che non faccia cenno all'anno senza estate, e, almeno dai tardi anni '90, alle varie ipotesi geologiche sviluppate per spiegarlo. <br /><br />Magari non si tratta di lunghi capitoli, ma di brevi cenni, che però sono universalmente presenti sia nella leteratura specialistica, sia in quella di alta divulgazione. <br />Esistono però anche alcune buone monografie specialistiche che trattanto di questa crisi da un punto di vista storico (sono un modernista e non posso fornirle sull'unghia una bibliografia, ma guardando in rete ne ho trovate un paio, se vuole provo a cercarne altre). <br />Le assicuro che monografie specialistiche dedicate ad eventi del tado antico sono rare, e dedicate ad un singolo evento sono rarissime, (ed in effetti quelle che si occupano del 536 parlano, in genere, anche della peste di Giustiniano).<br /><br />Ovviamente i demografi che si sono occupati di questo tema lo hanno fatto comprendendo tutti e tre i cavalieri dell'apocalisse: fame, guerra ed epidemia, che caratterizzano i decenni tra il 530 e il 560 d.c.<br /><br />Non ho letto il libro che lei cita, cercherò di procuramelo.<br /><br />Per non parlare delle pubblicazioni archeologiche (che però sono cosa ben distinta), che ne sottolineano le implicazioni antropologiche e culturali sui miti norrenni (ragnarok ecc.), o sull'aumento di sacrifici umani riscontrabili in contesti pagani germanici.<br /><br />Anzi devo dire che, rispetto ad altri eventi catastrofici di natura geologica (come l'eruzione di Santorini o quelle islandesi di fine età del bronzo), questo ha suscitato molto meno perplessità ed è stato accolto prima nella comunità scientifica degli storici.<br /><br />Una volta tanto...<br /><br />Valerio<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-41812182628442771812015-07-22T13:07:17.359+02:002015-07-22T13:07:17.359+02:00La ringrazio per la risposta.La ringrazio per la risposta.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/02688429057534284263noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-88185084495029912002015-07-22T09:04:57.080+02:002015-07-22T09:04:57.080+02:00Ringrazia per il commento.
l'articolo su geoch...Ringrazia per il commento.<br />l'articolo su geochemical perspectives l'ho giusto scaricato ieri sera e forse domani lo leggo. <br />Avevo già fatto un confronto fra le due eruzioni, in risposta alle solite fesserie sui gai che secondo alcuni il Bardarbunga stava per fare<br /><br />http://aldopiombino.blogspot.it/2015/01/limpossibile-raffronto-fra-leruzione.html<br /><br />Concordo: l'ultima eruzione non è confrontabile con quella del 1783 nè in quantità, nè in qualita e beanche nella distribuzione temporale dell'attività: <br /><br />1. quantità: siamo a circa un decimo di lave prodotte<br />2. qualità: la colonna eruttiva del 1783 ha portato direttamente polveri e aerosol nella stratosfera mentre quella del Bardarbunga no. quindi la "tonnellata media" del Laki avrà apportato effetti maggiori della "tonnellata media" del Bardarbunga<br />3. nel 1783 la stragrande maggioranza dei prodotti furono emessi nei primi 4 mesi, oggi la produzione è stata più costante<br /><br />Qjuindi sì... direi che con il caldo di questi giorni il Bardarbunga non c'entri niente. Sarebbe però interessante capire se l'estate calda durante l'eruzione del Laki sia stata innescata da un valore anomalo della NAO (North Atlantic Oscillazion)a sua volta influenzato dagli aerosol di Zolfo perchè, attenzione, le polveri nella stratosfera schermano la radiazione solare, ma SO2 (da sola) è un potente gas serra.Aldo Piombinohttps://www.blogger.com/profile/14315928146460343487noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-191685988918780993.post-62477967817527444532015-07-22T03:41:21.590+02:002015-07-22T03:41:21.590+02:00Egregio,
il suo post ha stimolato la mia curiosità...Egregio,<br />il suo post ha stimolato la mia curiosità e mi sono posto posto la domanda: "quanta SO2 ha emesso il Bardarbunga nel corso della sua recente eruzione"?<br />Ho trovato questo link: http://www.geochemicalperspectivesletters.org/article1509 <br />Lo aveva già letto?<br />Pur essendo stata un'eruzione imponente che ha prodotto circa 11,8 ± 5,0 milioni di tonnellate, si tratta pur sempre di un decimo di quella prodotta dall'eruzione del Laki che ha proiettato magma e gas ad altezze nettamente superiori e che si ritiene abbia causato anomalie termiche significative nell'emisfero settentrionale.<br />Infatti, non sembra che l'eruzione del Bardarbunga-Holuhraun abbia avuto conseguenze climatiche in un contesto dominato da quello che potrebbe diventare un El Nino "storico" (vedere ad esempio http://data.giss.nasa.gov/cgi-bin/gistemp/nmaps.cgi?sat=4&sst=6&type=anoms&mean_gen=06&year1=2015&year2=2015&base1=2000&base2=2014&radius=1200&pol=rob ) .<br />Le chiedo, se possibile, se ha un'opinione in merito.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/02688429057534284263noreply@blogger.com